Di seguito la presentazione dei propulsori che muovono le macchine e i ritorni offerti in prova. Va precisato a tale proposito che le differenze fra prestazioni dichiarate e rese sono indotte solo dal fatto che le prime fanno riferimento alle erogazioni misurate al volano e le seconde a rilievi effettuati alla presa di forza, quindi gravati dalle dissipazioni energetiche indotte dalla meccanica che ogni macchina propone.
Case ih “Puma 240 CvxDrive”, Fpt Industrial “N67”
I sei cilindri “N67” di Fpt Industrial che equipaggiano i “Puma 240 CvxDrive” si propongono con una cilindrata di sei mila 700 centimetri cubi e sono le unità che equipaggiano il maggior numero di trattori presenti sul mercato nell’ambito di un range di potenze comprese tra i 165 cavalli e i 230 cavalli coprendo quasi il 43 per cento di tale segmento. L’unità, nelle sue versioni off-road, arriva a proporre una taratura massima di 236 chilowatt, 321 cavalli, erogati a due mila giri, performance realizzata mediante canne da un litro e 121 centimetri cubi di volume unitario definite da alesaggi di 104 millimetri per corse di 132 millimetri alimentate con un sistema di iniezione diretta common rail operante a mille 600 bar e con le aspirazioni forzate da un turbocompressore pilotato da una valvola wastegate. Grazie a tale impostazione progettuale “Puma 240 CvxDrive” vede le proprie prestazioni dichiarate in funzionalità “Power Management” toccare i 199 chilowatt di potenza massima, 271 cavalli, a mille 800 giri per una potenza specifica che supera i 40 cavalli per litro, una pressione media effettiva di poco inferiore ai 20 bar e una velocità media del pistone di poco inferiore ai dieci metri al secondo. Da sottolineare che sui “Nef” la funzionalità in “Power Management” é legata a situazioni di lavoro ben precise, ma può essere sostenuta senza soluzione di continuità a differenza di altri motori che offrono la stessa funzionalità solo per brevi periodi di tempo. Operando in assenza di “Power Management” la potenza massima ovviamente si riduce attestandosi sui 191 chilowatt, 260 cavalli, mentre la potenza al regime nominale è di 177 chilowatt, 240 cavalli, a due mila duecento giri.
Nei test indipendenti effettuati in potenza massima Case Ih “240 CvxDrive” ha proposto valori di 175 chilowatt, 238 cavalli, a mille 800 giri, mentre la potenza nominale a due mila 200 giri si è attestata intorno ai 150 chilowatt, 204 cavalli. In entrambi i casi i consumi orari si sono allineati intorno ai 46 litri/ora per consumi specifici rispettivamente di 223 e 255 grammi per chilowattora. In riferimento alle coppie dichiarate, “Puma 240 CvxDrive” si attesta intorno ai mille 159 newtonmetro a un regime di mille 500 giri facendo registrare una coppia specifica di 172 newtonmetro per litro allineandosi ai livelli proposti dal Fendt. Nei test la coppia massima registrata è stata di circa mille newtonemtro al regime di mille 500 giri al minuto. Da sottolineare le dimensioni compatte e i pesi contenuti, 530 chili, per un rapporto potenza/volume che sfiora i 330 cavalli per metro cubo e un rapporto peso/ potenza che stalla a due chili per cavallo.
Fendt “726 Vario Gen7”, Agco Power “Core75”
“Core75” si è inserito solo recentemente nelle proposte propulsive Agco essendo di recente progettazione e specificatamente sviluppata per applicazioni trattoristiche. Nel caso specifico risulta essere la più strutturata in termini di cubatura e la più prestazionale in termini di coppia e potenza assoluti. La cilindrata supera infatti di poco i sette litri e mezzo grazie ad alesaggi di 110 millimetri e corse di 132 millimetri e nella versione più prestazionale eroga 340 cavalli di potenza massima a un regime di mille 850 giri al minuto e mille 450 newtonmetro di coppia a mille 500 giri. Tali performance calano di poco nella versione per applicazioni agricole definita a “bassa velocità” in quanto le coppie attaccano a mille 200 giri e rimangono costanti fino ai mille 500 e mentre le potenze massima sono erogate fra i mille 500 giri e i mille 700 giri. Regimi di lavoro contenuti quindi, tali anche nel caso di Fendt “726 Vario Gen7” la cui potenza massima di 193 chilowatt, 262 cavalli, è erogata a mille 500 giri al minuto coincidendo anche con la potenza nominale che si esprime a mille 700 giri. Ne derivano una potenza specifica di circa 35 cavalli/litro associata a pressioni medie effettive di 20 bar e mezzo e a velocità medie del pistone di sette metri secondo e mezzo. Messo alla sbarra per la valutazione della potenza massima “726 Vario Gen7” ha fatto registrare 180 chilowatt, 244 cavalli, a un regime di mille 400 giri al minuto, 175 chilowatt se valutati a mille 700 giri a regime nominale, consumando circa 46 litri/ora per consumi specifici dell’ordine dei 215 grammi per chilowattora. “Core75” spicca in termini di coppia massima toccando sul “726 Vario” i mille 318 newtonmetro tra i mille 200 e i mille 300 giri al minuto, prestazione che nei test ha raggiunto i mille 237 newtonmetro sviluppati al regime di mille 300 giri al minuto. Da sottolineare gli ingombri allineati a quelli della altre unità per un rapporto di circa 276 cavalli per metro cubo e il peso a secco di 695 chili per un rapporto peso/potenza di circa due chili e mezzo per cavallo circa. “Core75” raggiunge l’emissionamento Stage V grazie a un sistema di filtri doc, dpf che lavorano in tandem con un sistema scr ma esclude l’utilizzo di sistemi di ricircolo dei gas combusti egr a vantaggio di una maggiore rendimento.
John Deere “6R230”, John Deere “PowerTech Pss 6068Hl550”
Il sei cilindri John Deere “Pss 6068HL550” è in grado di equipaggiare tutte le versioni top di gamma della serie “6R” arrivando sul modello “6R250” a erogare 275 cavalli di potenza massima a un regime di mille 900 giri al minuto. Prestazione che sale poi a 301 cavalli quando subentra il sistema di gestione intelligente della potenza e che sono raggiunte grazie alla presenza di un sistema di sovralimentazione basato su un sistema di due turbocompressori posti in serie il primo dei quali è a geometria fissa e il secondo a geometria variabile. Il primo lavora essenzialmente ai bassi regimi e il secondo ai medi a alti. A livello di canne cilindri l’unità vede elementi da 106 millimetri di alesaggio per 127 di corsa per una cubatura complessiva di sei litri 721 centimetri cubi che nel caso di “6R230” offre una potenza massima di 281 cavalli a mille 900 giri con sistema di gestione intelligente della potenza, e una potenza a regime nominale di due mila 100 giri che tocca i 253 cavalli. Valori che portano la potenza specifica a sfiorare i 42 cavalli litro con pressione medie effettive a 19 bar e mezzo e velocità medie dei pistoni di poco sotto i nove metri a secondo. Nei test indipendenti effettuati il sistema di gestione intelligente della potenza non subentra e le prestazioni registrate si avvicinano a quelle dichiarate senza la presenza di tali sistemi, con 166 chilowatt di potenza massima, 225 cavalli, nel test orario registrato a mille 800 giri, contro i 186 chilowatt, 253 cavalli, dichiarati. La potenza a regime nominale invece ha fatto registrare 148 chilowatt, 200 cavalli, a due mila 100 giri contro i 169 chilowatt, 229 cavalli, dichiarati. In riferimento ai consumi nel test orario John Deere “6R230” ha fatto rilevare 46 litri ora con un consumo specifico di 230 grammi per chilowattora. A livello di coppia invece i valori dichiarati di mille 77 newtonmetro a mille 600 giri si sono scostati di poco da quelli rilevati corrispondenti a 973 newtonmetro. Valori che vedono la coppia specifica attestarsi intorno ai 160 newtonmetro per litro, di poco inferiore ai valori registrati dalle tre motorizzazioni prese in esame. Il motore si caratterizza quale unità volta a offrire una elevata robustezza e in tale ottica i progettisti statunitensi non hanno lesinato in termini di dimensioni e masse, parametri tra i più elevati della categoria con un volume di quasi un metro cubo e una massa a secco che tocca i 730 chili.
Titolo: Certificazioni UniBo-Dig | Motori al banco: propulsori a confronto
Autore: Redazione